Ringraziamo tutti coloro che hanno deciso di partecipare alla passeggiata di denuncia e di protesta per il degrado nel quale si trova Villa Ada.
Intendiamo far conoscere al quartiere e alla città lo stato dei servizi e delle strutture del Parco.
Con un’indagine compiuta nei giorni scorsi, riportata nella cartina che diffondiamo oggi, mostriamo il “censimento del degrado” con 30 punti di sofferenza del Parco.
Tra questi:
panchine sfondate, cestini per i rifiuti inesistenti, fontanelle sommerse dal fango, giochi per i bambini distrutti (30);
laghetti sporchi, prosciugati, ridotti a pantani maleodoranti (15), (3);
discariche di rifiuti, anche di materiali pericolosi come l’amianto (5), (21);
strutture sportive abbandonate (3), (6);
la vegetazione in sofferenza, senza interventi di cura e manutenzione (30);
l’assenza di vigilanza e il rischio imminente di incendi senza alcuna prevenzione (30)
edifici di proprietà pubblica e di grande pregio, come il Casale delle Cavalle madri (11), le Serre (18), le Scuderie reali (19), Forte Antenne (1), l’ex-chiesetta su via Salaria (24), il rifugio antiaereo (14), la Fontana monumentale (16), il ponticello e lago rustico (17), in stato di TOTALE ABBANDONO, alcuni occupati abusivamente (1) e (18);
altri edifici pubblici come il Tempio di Flora (28), la casa dell’ex custode (27), il Casale della Finanziera (7), che, nonostante il restauro compiuto nel 2000 ad opera del Comune con una spesa di 3,8 miliardi di Lire (quasi 2 milioni di Euro), versano in uno stato di degrado e abbandono, oggetto di vandalismi. La casa dell’ex custode risulta addirittura occupata abusivamente;
oltre a tutto ciò il Parco continua a essere attraversato da un considerevole numero di auto dirette all’Ambasciata d’Egitto (23) e al Circolo ippico (9). Addirittura si paventa l’apertura al traffico di una nuova strada che colleghi via Panama con via del Canneto (22).
Se confrontassimo questa situazione con quella di altre città europee, come Parigi, Londra o Bruxelles, non troveremmo questo degrado e incuria piuttosto strutture curatissime e in armonia con il Parco: ci chiediamo perché il Comune di Roma non riesca a fare qualcosa di simile!
La risposta del Comune è sempre, inesorabilmente la stessa: “…non ci sono i soldi, occorre modernizzare la gestione del Parco”.
In tutti i diversi casi censiti dall’Associazione il Comune ha sempre preferito concedere l’utilizzo degli edifici per attività commerciali private (ristorazione, catering, eventi, …) senza alcun procedimento di evidenza pubblica, determinando, in un caso, un procedimento giudiziario con il conseguente sequestro dell’edificio (25).
La nostra proposta, ormai divenuta decennale, che forse potrebbe mettere fine allo stillicidio di manomissioni, è quella di individuare, prioritariamente, la struttura responsabile della gestione, con un ruolo di Direttore del Parco, per superare l’attuale frammentazione di competenze tra diversi assessorati (Ambiente e Cultura), Dipartimenti, Sovrintendenze, … .
VILLA ADA ATTENDE RISPOSTE CHIARE E CONCRETE. IL COMUNE DI ROMA NON AGISCE PER INDIFFERENZA E INCOMPETENZA. SINDACO ALEMANNO PER FAVORE DICA QUALCOSA DI CONCRETO!
LA denuncia dell'Associazione su La Repubblica del 13 luglio 2010
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