Questa mattina collegamento in diretta con Villa Ada, durante Buongiorno Regione.
L'Associazione Amici di Villa Ada, rappresentata da Maria Teresa Carani, ha ricordato le battaglie condotte dai cittadini affinché il patrimonio pubblico di Villa Ada fosse tutelato e aperto a tutti.
Roberta Ammendola era collegata da Villa Ada con interviste, tra gli altri, a Mauro Ianese, Maurizio Gubbiotti e Alberta Campitelli.
per vedere la trasmissione cliccare qui
Associazione Amici di Villa Ada

dal 1987 per la tutela del parco pubblico
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lunedì 12 gennaio 2015
domenica 9 giugno 2013
Il degrado senza fine
Anche oggi La Repubblica dedica un articolo al degrado di
Villa Ada. Un degrado senza fine, più volte denunciato e descritto: in questi
anni sono state fatte denuncie, petizioni, passeggiate, … .
Tante parole e promesse,
di volta in volta, con gli amministratori che avrebbero avuto la responsabilità
di intervenire e trovare soluzioni per lo stato di abbandono nel quale si trova
il parco.
Sono stati preparati dossier ed effettuati sopralluoghi,
descritti in modo puntuale gli elementi di criticità che contribuiscono, ogni
giorno sempre più, a rendere Villa Ada un luogo degradato, dove a vincere è l’abbandono
e la scarsa sicurezza.
Un giorno sarà necessario fare l’elenco di chi, nella
qualità di Sindaco, Presidente di Municipio, Assessore, Consigliere, … ha avuto
a che fare con le “carte” di Villa Ada e, per qualche motivo ha preferito che
restassero nel fondo del cassetto.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/06/09/news/i_tesori_di_villa_ada_ostaggio_del_degrado-60691792/
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Ubicazione:
Villa Ada, Via Salaria, 275, 00199 Roma, Italia
lunedì 11 luglio 2011
Villa Ada: di nuovo progetti senza coerenza
Il destino di Villa Ada, un parco di 160 ettari, sembra essere attraversato, sempre,in ogni stagione politica, dall’indifferenza e dalla voglia di inserire progetti che non hanno alcuna coerenza con il contesto ambientale e sociale.
Adesso l’ultima idea è quella di cedere le ex scuderie reali al Museo della Moda, per
organizzare eventi, sfilate, … . Sembra strano ma chi, nella Giunta Alemanno si occupa
di Villa Ada, non tiene conto delle caratteristiche dell’area: difficoltà di collegamento,
assenza di parcheggi, presenza dell’Ambasciata egiziana, con notevoli problemi di
sicurezza, … . Sono gli stessi problemi che furono messi in evidenza quando si trattava di
discutere sull’ipotesi del Museo del Giocattolo ma che, a quanto sembra, non sono
considerati da chi dovrebbe decidere sulla gestione e sulla salvaguardia di Villa Ada.
Intanto l’intero parco, quell’area di estensione tale che va da piazza ungheria a forte
antenne a via salaria, con un patrimonio naturale di importanza prioritaria è tuttora in
uno stato di incuria e di degrado, senza un piano di assetto, senza un organismo
responsabile della manutenzione, senza un progetto di riqualificazione e di
valorizzazione.
Le uniche proposte che vengono fatte sono relative agli immobili e agli utilizzi degli
stessi, facendo sì che all’interno del parco si crei un accesso per i veicoli a motore, vero
motivo di contrasto e di incompatibilità con un’area naturale protetta.
L’Associazione Amici di Villa Ada, ribadisce la contrarietà a proposte frammentarie ed
episodiche, che non siano in grado di affrontare in modo organico la gestione e la tutela
dell’intero parco: questa posizione è ancor più rafforzata se si ricorda quanto lo Stato ha
speso per rendere Villa Ada un grande parco pubblico, aperto alla fruizione e al
godimento dei cittadini. I problemi di Villa Ada sono altri: il degrado, l’incuria,
l’abbandono, l’assenza di parcheggi, l’ingresso incontrollato di auto e motorini a ogni
ora del giorno e della notte.
Di fronte a proposte come questa, avanzate senza alcuna forma di confronto e di partecipazione, dopo anni di disattenzione sui problemi di gestione del Parco si resta, ancora una volta, attoniti e delusi, per l'inadeguatezza e per l'assenza di un progetto.
un commento alla proposta su www.vocazioneroma.it
http://www.vocazioneroma.net/talento/idee-balneari-dalla-f1-alla-casa-della-moda
venerdì 21 dicembre 2007
Cosa non ci convince del progetto
La presentazione del progetto, svoltasi ieri 20 dicembre presso la sala dell’Associazione Civita, non ha risolto i dubbi espressi dai cittadini.
In modo frettoloso e insolito è stato mostrato un breve filmato che in pochi minuti e senza ulteriori dettagli tecnici ha lasciato intravedere cosa potrà essere il museo del giocattolo di Villa Ada.
Un progetto che evidentemente potrà servire a recuperare e a restaurare una parte degli edifici del Parco ma che avrà anche degli impatti sia sull’assetto dell’area sia sulle modalità di utilizzo.
Restano soprattutto i dubbi relativi alla collocazione di una struttura di queste dimensioni e con queste finalità in un’area che non possiede le vocazioni per ospitarla: il filmato del progetto ha confermato un sovradimensionamento degli edifici del Museo, in particolare la parte costruita ex novo nel sottosuolo (circa 15.000 metri cubi!) e la vicinanza estrema con l’area dell’ambasciata della repubblica egiziana con gli evidenti problemi di sicurezza.
Permangono i dubbi relativi all’assenza di un piano di gestione dell’intero parco (circa 180 ettari) che preveda il recupero degli altri edifici, la manutenzione costante del patrimonio di biodiversità e la regolamentazione degli accessi.
Le associazioni hanno manifestato le perplessità relative all’utilizzo dei fondi derivanti dalla legge per Roma Capitale finalizzate, in questo caso, alla costruzione di un museo che trascura il recupero e la gestione dell’intero parco.
Si conferma l’esigenza di rivedere le scelte compiute dal Consiglio comunale che con la delibera del 19 luglio 2007 ha autorizzato la deroga al PRG per la costruzione delle nuove cubature: si renderebbe necessario verificare l’adeguatezza degli spazi rispetto alla collocazione del Museo e soprattutto la coerenza relativa alla decisione di costruire all’interno di una villa storica, espropriata grazie al finanziamento dello Stato.
L’Associazione Amici di Villa Ada proseguirà nello sforzo di chiedere la revisione del progetto inoltrando un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli.
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