Associazione Amici di Villa Ada

Associazione Amici di Villa Ada
dal 1987 per la tutela del parco pubblico
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martedì 6 aprile 2021

Villa Ada: se ne parla tanto ma resta l’abbandono


Per capire meglio, per comprendere le origini del degrado e dell’abbandono del bene comune occorre mantenere alta l’attenzione: Villa Ada è un esempio di questa dimenticanza, di questo patrimonio inestimabile e trascurato.

Molte parole, a volte fuori dalla misura, sono state spese sul parco pubblico, sui progetti e sulle finalità a cui destinare parte di questo luogo così importante per il benessere dei cittadini: molte voci che hanno alimentato un dibattito serrato ma senza che, mai, si aggiungesse la parola di chi ha la responsabilità di amministrare, di rappresentare la volontà dei cittadini. Sono mancate le posizioni di chi ha incarichi politici, di maggioranza e di opposizione, facendo notare, ancora una volta, l’assenza e il disinteresse per il futuro di questo grande parco pubblico e una volontà chiara di tutela del verde urbano e della manutenzione della città.

I progetti appaiono quasi per caso ma incidono su un territorio che aspetta da anni un indirizzo chiaro in termini di gestione e manutenzione, con la definizione di interventi che non siano estemporanei quanto, piuttosto, coordinati e pianificati, come sarebbe necessario per agire nell’ottica di tutelare ecosistemi complessi, con un’estensione di 150 ettari, con parti di bosco e macchia che non possono essere considerati come delle aiuole.

La foto che descrive il degrado è quella del centro remiero che, ai bordi del lago, avrebbe potuto costituire un’attività importante per estendere le possibilità di svago e fruizione, offrendo alla cittadinanza un’occasione per godere di questo patrimonio pubblico, facilmente raggiungibile e a disposizione di tutti: una catapecchia in disuso, con vetri rotti e rifiuti abbandonati sotto gli occhi di tutti, anche degli amministratori che si trovassero a passare da lì.

Da tempo si chiede il recupero e la valorizzazione del cancello monumentale su via salaria ma da anni si rinvia, si susseguono incontri e proposte progettuali per la posa in opera di qualche parapedonale; da tempo si evidenzia la pericolosità del marciapiede, troppo stretto e spesso occupato da auto in sosta; da sempre si propone di rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali e di risolvere i problemi connessi al traffico veicolare all’interno del parco; la casa dell’ex-guardiano avrebbe potuto essere un centro visite e accogliere i visitatori ma si è preferito lasciarla abbandonata; il tempio di Flora è un luogo che incute paura e attira degrado; le ex-scuderie reali sono fatiscenti e pericolanti, lasciate così, come un esempio di inadeguatezza e mancanza di capacità progettuale. Il casale della Finanziera è uno dei simboli di questa sconfitta, con i segni del vandalismo e dell’incapacità di proteggere qualcosa che appartiene alla collettività. Un elenco lungo e doloroso soprattutto se riferito alle battaglie per tutelare Villa Ada, ottenere l’esproprio per evitare speculazioni immobiliari: un elenco che descrive l’assenza di un piano, il vuoto della politica che non si fa carico del futuro di questo patrimonio naturale, storico, archeologico.

Un progetto per Villa Ada, per ricostruire la rete di sentieri, la fruizione e il godimento; il recupero di manufatti abbandonati; la gestione forestale del patrimonio arboreo con piani di assestamento e di manutenzione costante.

Questi sono i motivi per cui continueremo a restare coerenti con le nostre idee, difendendo l’integrità di Villa Ada e denunciando manomissioni e abbandono: lo facciamo perché conosciamo la storia e abbiamo percorso mille volte questi sentieri e vogliamo guardare al futuro, mantenendo alta l’attenzione e non rinunciando ai nostri principii.

Si avvicina una nuova fase elettorale e sarà interessante ascoltare le idee e gli impegni che i candidati alla guida della città e del municipio vorranno esprimere verso il verde pubblico, le ville storiche, la manutenzione del bene comune. Ci saremo, con le nostre opinioni e con le nostre critiche, come abbiamo fatto sempre, senza timori e indugi.

lunedì 20 aprile 2020

Villa Ada, servirebbe un piano e invece…


Sono tempi complicati con giornate bellissime che però è necessario trascorrere chiusi in casa, per affrontare l’emergenza del maledetto virus.

Vorremmo leggere che nel frattempo si sta lavorando per la manutenzione e la cura della città, per contribuire alla fase della riapertura graduale, dopo la quarantena. I parchi e le aree verdi saranno importantissimi per offrire ai cittadini il ristoro di angoli di natura e di serenità.

Tra questi Villa Ada che oggi è chiusa
ma da anni attende interventi importanti di restauro e di recupero ambientale, dopo gli schianti di alberi e l’abbandono degli edifici.

Invece, con sorpresa, si apprende che la Giunta capitolina ha adottato lo scorso 2 aprile una deliberazione che approva un progetto di fattibilità per l’importo di 740.000 Euro per restaurare il Casale della Finanziera. La sorpresa di leggere la Delibera lascia subito posto a molti dubbi e perplessità.

Si tratta sicuramente di un intervento sacrosanto per arginare degrado e rovina definitiva ma è privo di un quadro complessivo che definisca priorità e finalità dell’investimento per dare coerenza a un progetto che dovrebbe essere inserito nell'attuazione del piano di gestione.

L'Amministrazione Capitolina ancora una volta non mette in campo un nuovo necessario strumento, con l’indicazione di coordinare e accentrare tutte le competenze sul parco in una figura unica, con l’individuazione di un Direttore della Villa, come si conviene per un’area naturale protetta estesa per oltre 160 ettari.

Si continua invece in una logica frammentata e priva di un piano con obiettivi, strumenti, risorse e programmazione: manca l'idea di fondo che l'intera area debba essere gestita e affidata con responsabilità operative che non siano solo il servizio giardini.
D'altronde sarebbe stata auspicabile una fase di confronto e di partecipazione sulle scelte compiute, permettendo la comparazione di progetti e l’individuazione di priorità sulla base di un Piano. Per esempio sarebbe risultato opportuno considerare il recupero dell’edificio che sta sulla sinistra rispetto all'ingresso del viale che porta all'ambasciata d’Egitto, la casa del guardiano inserendo nel progetto anche il recupero della cancellata d’ingresso della Villa per dare forma a un progetto coordinato e con prospettive di gestione complessiva del patrimonio pubblico.

A questi interventi più volte richiesti e sollecitati come quello sulla casa del guardiano che sarebbe risultato certamente meno costoso e più fruibile per i cittadini si dovrebbe aggiungere il completamento del restauro della Chiesa del Divino Amore per cui è stata erogata solo una prima tranche dei lavori nel 2013 e nonostante questi primi lavori versa oggi in uno stato di abbandono totale.
È doveroso quindi porre dubbi sulla decisione di spendere 800.000 euro per restaurare il casale, con riferimento soprattutto a quale fine farà, una volta terminato l’intervento edilizio? chi lo gestirà? come sarà impedito un nuovo attacco di vandali?
Dubbi che pongono la necessità di conoscere la composizione del gruppo di lavoro interdipartimentale istituito con D.D prot.n. QL/73103/2019 del 29 settembre 2019  che ha stabilito la priorità di questo intervento, scartandone altri che potessero risultare più urgenti e con finalità più comprensibili, e maggiori informazioni sulle due successive delibere del 16 12 2019 di importi rilevanti sugli interventi per Villa Ada .

Troppe ombre e poche luci nel futuro di Villa Ada, proprio ora che servirebbe coraggio e competenza per investire davvero per la gestione e la manutenzione del Parco: un investimento fatto con lungimiranza, guardando al futuro, immaginando una cura costante e obiettivi concreti. Manca la visione ma, soprattutto, la volontà di uscire da una logica di piccoli cantieri che non contribuiscono al restauro complessivo di un parco che è fatto di alberi, viali, laghetti. Non è sufficiente compiere il restauro più bello del mondo di un singolo casale e lasciare nel degrado tutto il resto, senza avere neanche cognizione di come utilizzare il casale, come attribuirgli una funzione sociale e garantire la fruizione e la gestione.

Con CarteinRegola, l'associazione che da tempo si occupa dei problemi di trasparenza e partecipazione dei cittadini alle scelte dell'Amministrazione Capitolina, abbiamo iniziato a predisporre un dossier che può essere scaricato a questo link.



Dal 4 dicembre 2013  sono stati quindi deliberati per Villa Ada  i seguenti atti:

1) Restauro e consolidamento della Chiesetta del Divino Amore a Villa Ada Savoia – I lotto” Importo dell’appalto: € 262.818,83 di cui € 232.533,21 soggetti a ribasso d’asta e € 30.285,62 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso; - CIG: 4860919D3E - CUP: J84G10000220001 
STRUTTURA PROPONENTE: SOVRINTENDENZA CAPITOLINA AI BENI CULTURALI 

2) D.D.  1628 prot. n. QL/73103/2019 del 29 settembre 2019 CIG 8123595AA8
Oggetto: Interventi di restauro e messa in sicurezza degli edifici all'interno del parco di Villa Ada.
Importo complessivo: € 69.814,00 compressa IVA al 22%.

3) D.D. 1632 16/12/2019 CIG 8117996E36 
Oggetto: Progettazione Definitiva ed Esecutiva propedeutica i lavori di Riqualificazione del Parco di Villa Ada. Importo complessivo: € 95.781,77 compressa IVA al 22%.

4) Interventi di restauro e messa in sicurezza degli immobili all'interno di Villa Ada. Annualità 2020-2022 CdC 0VP Progetto di fattibilità tecnica economica. CUP J81I19000040004. Importo Euro 740.625,00 I.V.A. compresa.


domenica 18 gennaio 2015

Parcheggio gratuito a Villa Ada

piazzale lato interno
I tanti problemi del verde pubblico sono costituiti anche dall'incuria e dall'indifferenza.
Da tempo segnaliamo, come Associazione, la condizione di abbandono dell’ingresso monumentale di Villa Ada, su via salaria, all’altezza di via di Villa Ada: il grande cancello, chiuso e mai aperto, e il piazzale circostante, ormai diventato una pozzanghera.


Soldi per restauro e  manutenzione non ce ne sono, lo abbiamo sentito più volte ma, convinti che i beni comuni debbano essere rispettati e tutelati, non ci rassegniamo ad accettare questa situazione.


Anche perché il cancello, sulla parte esterna, su via Salaria, è diventato, in questi anni, un parcheggio, comodo e gratuito, dove nessuno paga e, soprattutto, nessuno controlla né sanziona.


Cinque auto, che, per parcheggiare non pagano la tariffa: abbiamo fatto un po’ di conti, così, per capire quanto, a volte, le piccole distrazioni rappresentino quelle risorse che tanto servirebbero a migliorare la città.

Considerando cinque auto, una tariffa oraria di Euro 1,5, per 11 ore al giorno, per 20 giorni al mese, per 12 mesi all’anno, il conto finale sarebbe di Euro 33.000.


Certo si dirà, nessuno parcheggia lì per 11 ore, non sono mai 5 le auto (talvolta sono anche sei!) ma, comunque, è una buona dimostrazione di come l’indifferenza comporti il degrado del bene pubblico (in questo caso un cancello monumentale) e la perdita di risorse per la collettività.


Chissà, magari tanti piccoli esempi come questo delle cinque auto parcheggiate in divieto di sosta potrebbero servire a far capire come, per cambiare la città, sia necessario ripristinare le regole e il rispetto delle stesse.

lunedì 12 gennaio 2015

Un reportage dedicato da TG Lazio a Villa Ada

Questa mattina collegamento in diretta con Villa Ada, durante Buongiorno Regione.

L'Associazione Amici di Villa Ada, rappresentata da Maria Teresa Carani, ha ricordato le battaglie condotte dai cittadini affinché il patrimonio pubblico di Villa Ada fosse tutelato e aperto a tutti.

Roberta Ammendola era collegata da Villa Ada con interviste, tra gli altri, a Mauro Ianese, Maurizio Gubbiotti e Alberta Campitelli.

per vedere la trasmissione cliccare qui

venerdì 23 maggio 2014

Perdersi a Roma tra parchi, roseti e teatri immersi nel verde

Si parla di Villa Ada ma anche di Villa Torlonia, del Roseto comunale e del verde pubblico a Roma in questo articolo.

Serve sempre ricordare l'importanza di gestire e tutelare i beni comuni per affermare l'identità della comunità locale.

Continuiamo a essere vigili e attenti affinché il patrimonio ambientale e culturale della nostra città sia curato e migliorato.

sabato 1 giugno 2013

Notte delle lucciole per Villa Blanc - 4 giugno 2013

Ancora un allame per il verde pubblico in pericolo a Roma.

Segnaliamo l'iniziativa del Comitato per Villa Blanc:




La Notte delle Lucciole a Villa Blanc
Per difendere il verde pubblico che sta per scomparire insieme alle lucciole
Martedi 4 giugno alle 21,00 In Via Nomentana 216
accenderemo le nostre luci per chiedere l’apertura di Villa Blanc ai cittadini
NO PARCHEGGI, SI’ PARCO PUBBLICO!
PARTECIPIAMO NUMEROSI!!!
www.comitatovillablanc.org

giovedì 23 maggio 2013

Vincolo in bilico: la storia si ripete?



Sul quotidiano Metro, dello scorso 23 aprile, un esauriente articolo mette in allarme per il rischio che il Ministero dei Beni Culturali, attraverso la Soprintendenza, stia per rivedere il perimetro di Villa Ada, escludendo, nel caso questa ipotesi si verificasse, l’area di Parco Rabin, circa 5 ettari dove, in questi ultimi anni si sono ripetuti problemi di compatibilità urbanistica e di gestione dell’area verde.
La storia si ripete? Partendo da una scarsa chiarezza si preferisce restringere il parco e lasciare che un’area particolarmente importante e utile per i cittadini sia privata dei regimi di tutela e di salvaguardia?
Speriamo di essere smentiti dai fatti e che Villa Ada, nella sua interezza, torni a essere un patrimonio valorizzato e tutelato, proprio sulla base di quella dichiarazione di “notevole interesse pubblico” che fu decretata nel lontano 1954, ma oggi ancor più attuale.
Tra pochi giorni Roma voterà per eleggere il nuovo Sindaco e l’Assemblea Capitolina: una priorità dovrà essere quello di riportare i beni comuni e il verde pubblico tra le azioni strategiche per la Capitale e per l’Italia.

Per scaricare l’articolo cliccare qui