Non ci stancheremo mai di difendere Villa Ada e tutta la
città dove viviamo e vogliamo essere cittadini attivi.
Troppe volte il degrado del bene comune avviene sotto gli occhi di tutti, di amministratori e responsabili dell’amministrazione comunale.
Da qualche parte bisogna, però, ricominciare, ponendo le
basi di una convivenza civile che abbia, nelle regole di rispetto dei beni
comuni, la sua normalità.
Due episodi dimostrano quanto le aggressioni a Villa Ada
siano sistematiche, svolte alla luce del giorno, senza che ciò determini un
seppur minimo sussulto: le auto non dovrebbero entrare nel parco ma, le foto lo
testimoniano le auto (e i pullman) entrano e nessuno dice nulla.
Il fatto è proprio questo: siamo sicuri che nessuno si
accorga di queste violazioni? Quanti hanno chiamato la Polizia locale?
Quanti ritengono che, alla fine, sia normale collocare un’auto sul prato, per fare pubblicità (gratuita, peraltro) oppure hanno visto un pullman parcheggiato dentro il parco, accanto alle giostre, vista lago? Si noti la targa inglese e si immagini se un pullman targato IT avesse parcheggiato dentro un parco pubblico a Londra.
Quanti ritengono che, alla fine, sia normale collocare un’auto sul prato, per fare pubblicità (gratuita, peraltro) oppure hanno visto un pullman parcheggiato dentro il parco, accanto alle giostre, vista lago?
A venir meno è la capacità di indignarsi perché si ritiene che tutto sia degradato, che sia inutile protestare e che, prima o poi, tornerà utile poter parcheggiare sul prato.
Non ci chiameremmo Amici di Villa Ada se venissimo meno a
questo compito di tenere gli occhi aperti su cosa accade: questo parco è stato
una conquista per tutti e cedere, oggi, di fronte al degrado dilagante sarebbe
un regalo per chi vuol distruggere un bene comune e ridurre la nostra libertà
di cittadini.
La nostra indignazione è a livelli altissimi e, ogni giorno,
rafforza la voglia di impegnarci per tutelare Villa Ada e Roma.
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