Associazione Amici di Villa Ada

Associazione Amici di Villa Ada
dal 1987 per la tutela del parco pubblico

martedì 13 dicembre 2022

Una passeggiata tra i luoghi dell’Alchimia

 

Un viaggio storico, nelle atmosfere della Roma del Seicento, tra luoghi, personaggi e misteri che avvolgono l’alchimia: regine, cardinali e alchimisti.

La Porta Magica e altri racconti nella Roma poco conosciuta, seguendo le tracce e i resti di quell’epoca: un video e un libro, curati da studiosi ed esperti, ripercorre i luoghi e descrive i personaggi.

Un’occasione per immergersi in una Roma da scoprire seguendo la ricostruzione storica curata da un gruppo di appassionati ricercatori.

Venerdì 16 dicembre, a Roma, nella sede prestigiosa dell’Accademia di storia dell’arte sanitaria, si svolgerà l’incontro con gli autori e sarà possibile assistere alla proiezione del video "Alchimisti e luoghi alchemici nella Roma del Seicento”.


lunedì 18 luglio 2022

Tra alchimia e magia: un viaggio nella Roma del Seicento


Un libro che è un racconto storico e un invito a scoprire i luoghi dove si svolse il periodo, magico e affascinante, della ricerca legata alle teorie dell’alchimia; notti vissute in laboratori tra alambicchi e formule misteriose, tra simboli esoterici e l’idea di trovare la pietra filosofale.

Marchesi e Regine, Cardinali e medici alchimisti… un mondo che oggi è possibile scoprire seguendo gli indizi raccolti nel volume curato da Maria Teresa Carani, pubblicato da Aracne edizioni. Il libro “L’alchimia nella Roma del Seicento – Una passeggiata nella Roma del tempo” è un’occasione da non perdere per immergersi nei racconti, fantastici e sorprendenti di quel periodo in cui, a Roma, alcuni luoghi, tra ville e palazzi nobiliari, ospitavano alchimisti che promettevano di scoprire rimedi e preparati in grado di trasformare tutto in oro.

Sono storie che ci portano nelle sale dei palazzi abitate dal cardinale Francesco Maria Del Monte, dalla regina Cristina di Svezia, dal marchese Massimiliano Savelli Palombara, tra i più vicini amici e frequentatore di corte, durante il soggiorno romano della regina Cristina.

Percorsi da compiere immaginando quei tempi e quel fermento culturale che riconosceva, in questa scienza così misteriosa, la possibilità di scoprire i legami tra la chimica e la mitologia, colma di simboli e di riferimenti al cosmo e alle culture del passato.

Uno di questi luoghi oggi non esiste più, la Villa Palombara, ma è possibile fermarsi ad ammirare la “Porta Magica”, nei giardini di piazza Vittorio: un monumento che ricorda un viaggiatore, forse il medico alchimista Francesco Borri, ospitato nella villa del marchese Savelli Palombara, che sparì durante una notte, lasciando dietro si sé tracce di oro e formule incomprensibili. Fu il marchese a far scolpire la “ricetta” magica sulla “Porta Alchemica”, nota anche come “Porta dei cieli” e “Porta ermetica”: simboli planetari, ognuno associato a un metallo, piramidi, cerchi, iscrizioni in latino ed ebraico e una stella a sei punte, il sigillo di Salomone.

Una Roma che, tuttora, nasconde i suoi misteri, da leggere e rivivere, scoprendo le ambientazioni di quel periodo fantastico e magico. Questo libro è l’invito a rivivere quelle atmosfere cercando di riconoscere, nella città attuale, i segni di quel passato: strade, portoni, palazzi… segni di quel momento storico che, tuttora, affascina, avvolgendo luoghi della città nel mistero e nella sfida di decifrare quei manoscritti.

La passione e la cultura di Maria Teresa Carani, farmacista e attenta custode del patrimonio storico di questa scienza, fanno sì che il viaggio nella Roma del Seicento prenda forma e, passo dopo passo, ci faccia conoscere questi misteri che regalano, ancora oggi, il fascino di una scoperta attraverso un’arte alchemica che, evolvendo e sviluppandosi, pose le basi per una scienza moderna e importante come la chimica. Il passato ha molto da insegnare e questa “passeggiata” nella storia è un contributo estremamente interessante e innovativo.

 

Un video ricostruisce i passaggi fondamentali descritti nel libro


mercoledì 8 giugno 2022

Alberi, dopo le inaugurazioni la cura

Gli annunci sono sempre più entusiastici e mirabolanti: cento alberi qui, mille alberi là… ma, passata l’euforia dell’inaugurazione, gli alberi iniziano a essere dimenticati, lasciati soli in balia del caldo e della siccità.

Fa bene piantare alberi, soprattutto in città; se ne dovrebbero piantare di più e, altrettanto, bisognerebbe prendersi cura degli alberi, dando acqua e attenzione a queste piante che non sono soltanto un elemento di decoro e arredo urbano ma servono a creare un sistema che consenta di vivere meglio.

Se non si abbandona la logica del pianta&inaugura non si andrà lontani… Le piante soffriranno e gli effetti desiderati di una città più verde e accogliente saranno vanificati, con paesaggi urbani fatti di alberi secchi e decrepiti prima di diventare grandi.

Serve pianificare, occorre saper ragionare sui cambiamenti in atto, comprendere la gravità della crisi
climatica e agire in modo coerente: scavare una buca e mettere dentro un alberello può essere una pratica facile e comoda, che fa sembrare green un’amministrazione locale ma, in realtà, serve una maggiore responsabilità e coerenza.

Il clima è cambiato, con periodi lunghi di siccità e di temperature elevate; occorre riflettere su quali piante sono più adatte a condizioni differenti, serve definire un Piano di adattamento che preveda, tra l’altro, di scegliere le piante in base alla loro capacità di sopportare le condizioni di mutamento in corso.


Dobbiamo esser grati all’Osservatorio Sherwood che ha voluto prendere l’iniziativa di mostrare a tutti lo stato degli alberi che, piantati e inaugurati pochi mesi fa, mostrano i segni della carenza di pioggia e di manutenzione. Villa Ada, il bosco urbano che regala tranquillità e riposo ai cittadini ha bisogno di maggiori attenzioni e competenze: serve un piano di gestione che abbia prospettive di medio e lungo periodo, che metta in evidenza il ruolo e le funzioni svolte da un ecosistema complesso che è cosa differente dalla cura di un’aiuola.

giovedì 2 giugno 2022

Finalmente una buona notizia per Villa Ada!


Un periodo lunghissimo fatto di incontri, note, sollecitazioni, annunci e smentite, approfondimenti, pareri… ma ora, finalmente, si sta lavorando per restituire decoro all’ingresso monumentale di Villa Ada.

Sono serviti anni nei quali associazioni e comitati non hanno mollato mai per ottenere che il parcheggio, abusivo e illegale, sparisse da quel tratto di via Salaria e permettesse di restaurare il cancello che dava accesso a Villa Ada.

Una posizione di principio per non rinunciare a tutelare il parco, la sua bellezza e il suo patrimonio fatto di paesaggi, beni architettonici e un insieme di specie botaniche e faunistiche che lo rendono un luogo unico: una salvaguardia troppe volte dimenticata, svilita e trascurata, lasciando che Villa Ada soffrisse dell’assenza di cura e manutenzione.

Un piazzale ridotto a parcheggio abusivo, come tanti altri luoghi di Roma, abbandonato nell’indifferenza e nell’incapacità di ribadire il rispetto delle regole e il valore del patrimonio collettivo.

È un primo passo la collocazione dei parapedonali a protezione del cancello; dovrà seguire il restauro dell’ingresso e, si auspica, una gestione più attenta e costante nel tutelare il parco nella sua interezza, recuperando gli edifici abbandonati, regolamentando gli accessi di autovetture e svolgendo un’azione concreta di protezione e manutenzione del patrimonio arboreo.

Continueremo a osservare e a segnalare le mancanze, vigileremo affinché Villa Ada non cada nel dimenticatoio, senza smettere di chiedere l’adozione di un Piano di assetto con indicazioni, certe, di risorse e personale.

giovedì 24 marzo 2022

Villa Ada, un parco da tutelare, anche nel sottosuolo




Si terrà Sabato 9 aprile 2022, nell'ambito della Giornata straordinaria di pulizia "Roma cura Roma”, indetta da Roma Capitale, assieme ad altre associazioni che hanno a cuore la tutela del parco, si svolgerà l’operazione di bonifica della Cava sopra via Anna Magnani, una cavità che si trova sotto i boschi di Villa Ada e che nel tempo, per incuria e inciviltà, è stata ridotta a discarica.

Vogliamo far sì che rappresenti l’inizio di una stagione nuova che, anche con la partecipazione dei cittadini e del volontariato, veda l’amministrazione comunale impegnata in modo costante nella gestione e nella protezione di questo sistema naturale e culturale complesso, fatto di boschi, radure ed edifici storici. Anche il sottosuolo di Villa Ada, che conserva le tracce della storia, ha la necessità di essere sottoposto a manutenzione e cura, eliminando le situazioni di degrado e abbandono.

Iniziamo da qui, con l’intenzione di proseguire, con un impegno che non si interrompe, per tutelare l'ambiente e il patrimonio culturale di Villa Ada.

 

https://romacura.roma.it/partecipanti/sotterranei-di-roma/

il video che presenta l'iniziativa


domenica 27 febbraio 2022

Il valore di una pozzanghera

A Roma, da qualche mese, si è innestata la polemica sul GRAB, una ciclovia che in alcuni tratti dovrebbe attraversare parchi e aree protette.

Un’idea che non ha visto un parere concorde da parte di tutti: il passaggio in aree fragili, destinate alla fruizione pubblica anche allo scopo di allontanare i rischi connessi al traffico e al transito di veicoli, è diventato la soluzione per realizzare una ciclovia turistica, finanziata dal Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibile.

Si tratta di aree sulle quali sono vigenti vincoli e dovrebbero essere attuate misure di protezione del paesaggio e della biodiversità ma, per chi sostiene il GRAB, si tratta del modo per “valorizzare” i percorsi ciclabili e incrementare la fruizione da parte di ciclisti.

Dispiace assistere a una polemica che usa i toni tipici di un dibattito fuorviante, intriso di protervia e arroganza: si preferisce negare il confronto sugli aspetti di criticità e adottare modi già visti, in altre occasioni, in cui chi difende l’ambiente viene descritto come “anima bella” e contrario al progresso.

Un frammento di zona umida, in un’area centrale della città, non dovrebbe essere chiamata “pozzanghera”: è un modo di agire che dimostra nervosismo e povertà di argomenti; usare la fragilità di un’area che, comunque, svolge una funzione legata alla tutela della biodiversità e potrebbe significare molto in termini di restauro naturale, per colpire associazioni, come il WWF Italia, che chiesero rispetto e salvaguardia per quel frammento di habitat, rappresenta un atteggiamento che preclude ogni tipo di ragionamento fondato su principi democratici.

Il GRAB si farà perché è opportuno che Roma si doti di un percorso ciclabile-turistico ma sarà obbligatorio attenersi ai vincoli e alle prescrizioni indicate da leggi e regolamenti; sarà necessario adottare soluzioni che non precludano la fruizione del parco a chi cammina preferendo inserire sullo stesso percorso un tragitto da percorrere in bicicletta, creando situazioni di rischio e disturbo; sarà necessario operare rispettando l’assetto della vegetazione ed evitando impatti derivanti da infrastrutture che, seppur “leggere”, possono incidere, in modo negativo, sugli equilibri esistenti.

Sono forme di confronto e dialogo che servono a creare maggiore partecipazione e condivisione sulle scelte e che, in qualche modo, l’Amministrazione comunale, titolare del finanziamento, dovrebbe favorire proprio perché sono alla base degli strumenti di valutazione dei progetti, a maggior ragione se si intendono realizzare interventi all’interno di aree tutelate.

 

domenica 13 febbraio 2022

La Rosa Bianca


La Rosa Bianca, il sacrificio di Hans e Sophie Scholl

una Memoria che è importante tutelare e tramandare

martedì 22 febbraio h 15,30 a Villa Ada


A Roma c’è un viale pedonale, immerso tra alberi e radure, dove passeggiare può essere anche un esercizio di memoria. È il viale dedicato a Sophie e Hans Scholl e si trova a Villa Ada, il grande parco pubblico nel Municipio 2 dove camminare significa percorrere spazi verdi e ritrovare il piacere del contatto con la natura.

Ascoltare i suoni dell’ambiente naturale, far correre nel silenzio i pensieri e i ricordi e accorgersi, guardando la targa che indica il viale, che la storia è dentro ciascuno di noi e attraversare la storia significa compiere un gesto civile, allenando la coscienza oltre alle gambe.

Ecco perché ricordare l’impegno e il sacrificio di Sophie e Hans rende Villa Ada un luogo speciale, a cui voler bene.

Quella della Rosa Bianca non è una storia di un piccolo gruppo di illusi, ma la testimonianza di alcuni giovani che hanno trovato il coraggio e la lucidità di fare ciò che milioni di tedeschi avrebbero voluto e potuto fare.

Vennero giudicati il 22 febbraio 1943 dal Tribunale del Popolo, presieduto dal giudice-boia di Hitler, Roland Freisler, che era volato appositamente da Berlino a Monaco con gli altri giudici, inviato dal gauleiter Joseph Goebbels. Nel corso di un breve dibattimento, durato cinque ore, furono privati di ogni difesa da Freisler, reputati colpevoli e il giorno stesso vennero ghigliottinati.
 
Grazie a: Gruppo David uno di noi, Osservatorio Sherwood e Parenti e amici di Ugo Forno per questa iniziativa di memoria attiva.

per chi volesse conoscere la storia de La Rosa Bianca qui il link alla puntata di Passato Presente su Rai Storia