Associazione Amici di Villa Ada

dal 1987 per la tutela del parco pubblico
mercoledì 27 aprile 2016
Villa Ada, ovvero l'abbandono diventato normale
Oggi il quotidiano Leggo pubblica un articolo e un video sull'abbandono di Villa Ada: i problemi sono sempre quelli, purtroppo.
Edifici fatiscenti, alberi schiantati, vigilanza inesistente, nessun piano o progetto di gestione.
martedì 12 aprile 2016
Nonno Lucio e i bambini della Contardo Ferrini
La scuola elementare statale Contardo Ferrini, una delle
scuole del nostro quartiere ha realizzato un progetto con i bambini.
Alcuni di questi percorsi didattici sono stati dedicati alle
aree verdi del quartiere: Villa Ada, Villa Chigi, Parco Nemorense, … .
Un modo nuovo e intelligente per far crescere, nei bambini,
l’attenzione per il quartiere dove vivono e dove frequentano la scuola, per
conoscere gli aspetti che lo rendono uno spazio pubblico, di convivenza e
socialità.
Come associazione Amici di Villa Ada siamo particolarmente
soddisfatti di vedere “Nonno Lucio” tra i cittadini che accompagnano e
raccontano ai bambini come riconoscere e tutelare il patrimonio verde del
quartiere: Lucio Bortolotti è un esperto botanico che ha molto da raccontare e
spiegare, a grandi e piccini.
sabato 19 marzo 2016
Gli alberi di Villa Ada fanno notizia solo quando cascano

Si tagliano gli alberi di Villa Ada, perché malati o troppo vetusti: polemiche, attacchi, molte parole che poi, dopo qualche giorno, si affievoliscono.
Gli Amici di Villa Ada, da decenni, chiedono una cosa normale: dotare Villa Ada di un piano di gestione, come si addice a un parco di queste dimensioni e di questa importanza, dove non è il singolo albero a rappresentare un problema ma l'opportunità di pianificare e programmare gli interventi.

Oggi, su La Repubblica, un articolo di Laura Serloni.
venerdì 15 gennaio 2016
Ricordo di Caterina Nenni
E' scomparsa Caterina Nenni, l'Associazione “Amici di Villa Ada” la ricorda con
affetto.
Caterina ha avuto un
ruolo fondamentale nella difesa e la valorizzazione del parco di Villa Ada
Savoia.
Come consigliere comunale
per i Verdi nel 1987 si è battuta per bloccare ogni tentativo di speculazione
sul parco da parte di Renato Bocchi e di Ligresti, acquirenti della Villa nel
settembre del 1987
E' stata promotrice di
dibattiti e di ordini del giorno nel Consiglio Comunale per utilizzare i
necessari strumenti di salvaguardia, cioè: riconfermare la destinazione a Parco
pubblico del comprensorio e sollecitare la Regione ad adottare il piano
paesistico.
Con rigore e competenza
ha cercato di sventare progetti sul parco di diversi soggetti (Carabinieri, Università,
lega delle Cooperative) in quanto si trattava di interventi che potevano
disgregarne l'unità o sottoporlo ad una intollerabile pressione antropica.
Caterina non si è
limitata a proporre all'Amministrazione Comunale l'esproprio della Villa, ma
anche di prevedere la riunificazione dei 64 ettari della parte pubblica con
quella di nuova acquisizione al patrimonio comunale (circa 72 ettari)
recuperandone le valenze ambientali e storiche.
Ha redatto in prima
persona, come Associazione Amici di villa Ada, con il WWF Italia e il Censis
un'ipotesi di intervento di questi tre diversi soggetti: ” RICOSTRUIRE UN PARCO: Programma integrato per il recupero e la gestione del comprensorio di Villa Ada-Savoia”.
Anche se questo progetto
non ha avuto seguito per il disinteresse e l'indifferenza del Comune di Roma,
questo lavoro resta una pietra miliare per approfondire il valore culturale del
comprensorio.
Per ricordare la sua
competenza e il suo impegno civile crediamo importante renderlo disponibile su
questo sito.
Ciao Caterina.
Un caro saluto da Bruno
Babbi, Maria Teresa Carani, Andrea Ferraretto, Alberto Russo.
mercoledì 1 luglio 2015
A Villa Ada è venuta meno l’indignazione?
Non ci stancheremo mai di difendere Villa Ada e tutta la
città dove viviamo e vogliamo essere cittadini attivi.
Troppe volte il degrado del bene comune avviene sotto gli occhi di tutti, di amministratori e responsabili dell’amministrazione comunale.
Da qualche parte bisogna, però, ricominciare, ponendo le
basi di una convivenza civile che abbia, nelle regole di rispetto dei beni
comuni, la sua normalità.
Due episodi dimostrano quanto le aggressioni a Villa Ada
siano sistematiche, svolte alla luce del giorno, senza che ciò determini un
seppur minimo sussulto: le auto non dovrebbero entrare nel parco ma, le foto lo
testimoniano le auto (e i pullman) entrano e nessuno dice nulla.
Il fatto è proprio questo: siamo sicuri che nessuno si
accorga di queste violazioni? Quanti hanno chiamato la Polizia locale?
Quanti ritengono che, alla fine, sia normale collocare un’auto sul prato, per fare pubblicità (gratuita, peraltro) oppure hanno visto un pullman parcheggiato dentro il parco, accanto alle giostre, vista lago? Si noti la targa inglese e si immagini se un pullman targato IT avesse parcheggiato dentro un parco pubblico a Londra.
Quanti ritengono che, alla fine, sia normale collocare un’auto sul prato, per fare pubblicità (gratuita, peraltro) oppure hanno visto un pullman parcheggiato dentro il parco, accanto alle giostre, vista lago?
A venir meno è la capacità di indignarsi perché si ritiene che tutto sia degradato, che sia inutile protestare e che, prima o poi, tornerà utile poter parcheggiare sul prato.
Non ci chiameremmo Amici di Villa Ada se venissimo meno a
questo compito di tenere gli occhi aperti su cosa accade: questo parco è stato
una conquista per tutti e cedere, oggi, di fronte al degrado dilagante sarebbe
un regalo per chi vuol distruggere un bene comune e ridurre la nostra libertà
di cittadini.
La nostra indignazione è a livelli altissimi e, ogni giorno,
rafforza la voglia di impegnarci per tutelare Villa Ada e Roma.
lunedì 29 giugno 2015
A Roma si cambia, anche per il verde pubblico
Pubblicato sui quotidiani l'avviso per appaltare il servizio di censimento, monitoraggio, sorveglianza, custodia e pronto intervento (24 ore su 24) per le alberature stradali di prima grandezza e per le Ville Storiche di maggior estensione.
Un servizio che si svolgerà per 18 mesi.
La cura del verde a Roma cambia, ripristinando la legalità e la trasparenza, con una gara europea.
Il verde pubblico esce dalla logica dell'emergenza.
Un servizio che si svolgerà per 18 mesi.
La cura del verde a Roma cambia, ripristinando la legalità e la trasparenza, con una gara europea.
Il verde pubblico esce dalla logica dell'emergenza.
venerdì 22 maggio 2015
Green Governance - incontro pubblico sui beni comuni
WORKSHOP
GREEN GOVERNANCE: orti e giardini condivisi, spazi pubblici e agricoltura urbana
Il workshop si terrà nell'ambito della BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO 2015, presso la facoltà di Architettura di Roma Tre all'ex Mattatoio, Largo Giovanni Battista Manzi, n. 10.
Gli orti, i giardini condivisi e le azioni civiche nel verde e nello spazio pubblico sono uno dei palcoscenici dove i cittadini attivi, ma anche innovatori, makers, agricoltori, creativi ed architetti, spingono la società, il mercato e le istituzioni verso nuove frontiere in cui l'individuo è protagonista e si coalizza diventando il fulcro dell'innovazione sociale.
Le iniziative collaborative che ne scaturiscono rendono le città più aperte, resilienti ed interattive rispondendo anche a grandi questioni come ad esempio il cambiamento climatico e la sovranità alimentare.
Gli spazi pubblici aperti, quelli abbandonati e le aree agricole, sono luoghi strategici dove avvengono questi processi che generano appartenenza ai luoghi e benefici sociali, educativi, economici, civici e solidaristici per la cittadinanza.
Queste esperienze che hanno introdotto nuovi scenari nelle società urbane come possono evolversi per costituire una vera green governance collaborativa?
GREEN GOVERNANCE: orti e giardini condivisi, spazi pubblici e agricoltura urbana
Il workshop si terrà nell'ambito della BIENNALE DELLO SPAZIO PUBBLICO 2015, presso la facoltà di Architettura di Roma Tre all'ex Mattatoio, Largo Giovanni Battista Manzi, n. 10.
Gli orti, i giardini condivisi e le azioni civiche nel verde e nello spazio pubblico sono uno dei palcoscenici dove i cittadini attivi, ma anche innovatori, makers, agricoltori, creativi ed architetti, spingono la società, il mercato e le istituzioni verso nuove frontiere in cui l'individuo è protagonista e si coalizza diventando il fulcro dell'innovazione sociale.
Le iniziative collaborative che ne scaturiscono rendono le città più aperte, resilienti ed interattive rispondendo anche a grandi questioni come ad esempio il cambiamento climatico e la sovranità alimentare.
Gli spazi pubblici aperti, quelli abbandonati e le aree agricole, sono luoghi strategici dove avvengono questi processi che generano appartenenza ai luoghi e benefici sociali, educativi, economici, civici e solidaristici per la cittadinanza.
Queste esperienze che hanno introdotto nuovi scenari nelle società urbane come possono evolversi per costituire una vera green governance collaborativa?
PROGRAMMA Introduzione Luca D'Eusebio (Zappata Romana) Tavolo A - Presentazioni di casi di studio Coordina: Andrea Ferraretto, economista e blogger RELATORI: Federico Aveni Cirino, Associazione Retake Roma Federica Ravazzi e Eloisa Susanna, Gruppo Renzo Piano G124 / INSITI_opportunità urbane Michela Pasquali, Progetto Frutta Urbana, Associazione no profit Linaria Amalia Bevilacqua, Tint’Orto, Sapri Pier Paolo Balbo, Spazi indennitari nell'Agro Romano, Università La Sapienza Claudia Zanfi, Alveari urbani, Green Island Alberto Modesti, Orti Tre Fontane, Roma Luciano Di Vico, Volontari Parco Acquedotti Benedetta Gillio, Laboratory for the Governance of Commons, #OrtoLuiss Tavolo B - Riflessioni e confronto Coordina: Silvia Cioli, Zappata Romana DISCUSSANT: Chiara Certomà, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa Cecilia Sottilotta, Laboratory for the Governance of Commons, Università Luiss Agostino Ritano, RURAL HUB ------------------------- LINKS |
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