Per capire meglio, per comprendere le origini del degrado e dell’abbandono del bene comune occorre mantenere alta l’attenzione: Villa Ada è un esempio di questa dimenticanza, di questo patrimonio inestimabile e trascurato.
Molte parole, a volte fuori dalla misura, sono state spese
sul parco pubblico, sui progetti e sulle finalità a cui destinare parte di
questo luogo così importante per il benessere dei cittadini: molte voci che
hanno alimentato un dibattito serrato ma senza che, mai, si aggiungesse la parola
di chi ha la responsabilità di amministrare, di rappresentare la volontà dei
cittadini. Sono mancate le posizioni di chi ha incarichi politici, di
maggioranza e di opposizione, facendo notare, ancora una volta, l’assenza e il
disinteresse per il futuro di questo grande parco pubblico e una volontà chiara
di tutela del verde urbano e della manutenzione della città.
I progetti appaiono quasi per caso ma incidono su un
territorio che aspetta da anni un indirizzo chiaro in termini di gestione e
manutenzione, con la definizione di interventi che non siano estemporanei
quanto, piuttosto, coordinati e pianificati, come sarebbe necessario per agire
nell’ottica di tutelare ecosistemi complessi, con un’estensione di 150 ettari,
con parti di bosco e macchia che non possono essere considerati come delle
aiuole.
La foto che descrive il degrado è quella del centro remiero
che, ai bordi del lago, avrebbe potuto costituire un’attività importante per
estendere le possibilità di svago e fruizione, offrendo alla cittadinanza
un’occasione per godere di questo patrimonio pubblico, facilmente raggiungibile
e a disposizione di tutti: una catapecchia in disuso, con vetri rotti e rifiuti
abbandonati sotto gli occhi di tutti, anche degli amministratori che si
trovassero a passare da lì.
Da tempo si chiede il recupero e la valorizzazione del
cancello monumentale su via salaria ma da anni si rinvia, si susseguono
incontri e proposte progettuali per la posa in opera di qualche parapedonale;
da tempo si evidenzia la pericolosità del marciapiede, troppo stretto e spesso
occupato da auto in sosta; da sempre si propone di rendere più sicuri gli
attraversamenti pedonali e di risolvere i problemi connessi al traffico
veicolare all’interno del parco; la casa dell’ex-guardiano avrebbe potuto essere
un centro visite e accogliere i visitatori ma si è preferito lasciarla
abbandonata; il tempio di Flora è un luogo che incute paura e attira degrado;
le ex-scuderie reali sono fatiscenti e pericolanti, lasciate così, come un
esempio di inadeguatezza e mancanza di capacità progettuale. Il casale della Finanziera è uno dei simboli di questa sconfitta, con i segni del vandalismo e
dell’incapacità di proteggere qualcosa che appartiene alla collettività. Un
elenco lungo e doloroso soprattutto se riferito alle battaglie per tutelare
Villa Ada, ottenere l’esproprio per evitare speculazioni immobiliari: un elenco
che descrive l’assenza di un piano, il vuoto della politica che non si fa
carico del futuro di questo patrimonio naturale, storico, archeologico.
Un progetto per Villa Ada, per ricostruire la rete di
sentieri, la fruizione e il godimento; il recupero di manufatti abbandonati; la
gestione forestale del patrimonio arboreo con piani di assestamento e di
manutenzione costante.
Questi sono i motivi per cui continueremo a restare coerenti
con le nostre idee, difendendo l’integrità di Villa Ada e denunciando
manomissioni e abbandono: lo facciamo perché conosciamo la storia e abbiamo
percorso mille volte questi sentieri e vogliamo guardare al futuro, mantenendo
alta l’attenzione e non rinunciando ai nostri principii.
Si avvicina una nuova fase elettorale e sarà interessante
ascoltare le idee e gli impegni che i candidati alla guida della città e del
municipio vorranno esprimere verso il verde pubblico, le ville storiche, la
manutenzione del bene comune. Ci saremo, con le nostre opinioni e con le nostre
critiche, come abbiamo fatto sempre, senza timori e indugi.
E non hai parlato dei soldi, tanti gettati via proprio per "restaurare sia Flora che Finanzierà.E poi del incontrollato selvaggio e pericoloso correre di bici in gara.
RispondiEliminaPrima del grab bisogna pensare al piano di cura di Villa ada
Salve, questa associazione organizza delle iniziative? è possibile iscriversi?
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